Sindrome premestruale

Al genere Artemisia appartengono diverse specie di piante, 19 di queste si trovano nel documento del Ministero della Salute sulle “Sostanze e Preparati Vegetali Ammessi” che disciplina l’impiego di queste sostanze.

Le piante del genere Artemisia sono farmacologicamente attive, sono impiegate per la cura  di malattie, disturbi e, in alcuni casi, consigliate per il mantenimento della buona salute.

L’artemisia ha diversi impieghi, è usata per regolare la funzione digestiva, per regolare la motilità intestinale, per aumentare le naturali difese dell’organismo, per l’eliminazione dei gas intestinali, per le vie respiratorie, come tonico, per il trofismo della cute, per contrastare stati di tensione, per il rilassamento ed il benessere mentale, ha proprietà antibatteriche, antidolorifiche, anoressizzanti, viene anche usata come emetico, cioè per indurre il vomito in alcuni casi di avvelenamento. Le vengono riconosciute proprietà antimalariche. Queste, ed altre proprietà dell’Artemisia sono dovute alle diverse sostanze contenute nelle diverse specie. Ogni varietà ha il suo specifico impiego, come è anche indicato nel documento del Ministero della Sanità. Le proprietà antimalariche, ad esempio, sono dovute ad un principio attivo estratto dall’Artemisia Annual’artemisina.

Una specie di Artemisia si trova in un altro documento del Ministero della Salute, quello delle Sostanze Vegetali Non Ammesse.

In questo documento è in compagnia di sostanze più o meno sconosciute  come la Juniperus virginiana o la Calotropis procera, ma è in compagnia anche di sostanze più note e ben poco raccomandabili come la Cannabis indica, l’Erythroxylon coca o la Cicuta virosa.

Si tratta dell’Artemisia absinthium, da cui si estrae una bevanda dalle proprietà inebrianti chiamata anche la Fata Verde ma nota come Assenzio.

Si dice che questa bevanda sia stata apprezzata anche da personaggi famosi come Oscar Wild e Vincent Van gogh. Le proprietà di questa bevanda sono dovute al tujone una sostanza che si trova nella Artemisia absynthium. Curiosamente questa sostanza è utilizzata anche per i disturbi legati al ciclo mestruale. Il tujone, infatti, si trova anche in altre specie di Artemisia, specie non incluse nel documento delle Sostanze Vegetali Non Ammesse, che vengono impiegate per confezionare capsule, compresse e tisane che aiutano milioni di donne a regolare le complicazioni del ciclo mestruale. I rimedi a base di Artemisia regolarizzano il ciclo mestruale e ne contrastano i dolori.

Per la dismenorrea si ricorre ad antidolorifici a base di FANS (ibuprofene, ketoprofene, naprossene, nimesulide etc…) Se bene questi farmaci siano efficaci in caso di mestruazione dolorosa hanno effetti collaterali anche gravi. Hanno anche un effetto collaterale che per il ciclo mestruale sarebbe controindicato, l”aumento del flusso mestruale.

Se si vuole utilizzare questo rimedio bisogna sapere che

è inutile assumerlo alla comparsa del dolore, non avrebbe l’effetto desiderato, bisogna fare dei periodi di trattamento, ad esempio prendere le compresse nei 7/10 giorni che precedono la comparsa del ciclo,  questo servirà sia a regolare il ciclo sia al controllo del dolore. Provare questo rimedio è semplice, basta rivolgersi al ginecologo o al proprio medico curante, ma anche direttamente al farmacista per avere le giuste indicazioni di utilizzo.


Senz’altro molto interessanti gli utilizzi dell’artemisia ma se siete alla ricerca di un rimedio naturale contro la dismenorrea che apporti una lunga serie di benefici a tutti i problemi legati al ciclo vi consiglio di dare un’occhiata a questo magnifico prodotto cliccando qui.


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